venerdì 26 novembre 2010

VOCAZIONI


Ci sono delle domande che noi tutti ci porgiamo diverse volte nell’arco della nostra esistenza. Le classiche domande sul senso della vita: “perché siamo qui”, “qual è lo scopo della nostra vita”, “cos’è l’amore”, “cosa c’è dopo la morte”, “dio esiste?”, ecc…. a qualcuna di queste ho già dato la mia personalissima risposta, a qulche altra non mi interessa darla, e per altre sono ancora in cerca di risposte! Ultimamente mi sto soffermando in modo particolare su quella che riguarda lo “scopo” della mia vita.

Io mi sono sempre posto molti obiettivi e tanti traguardi da raggiungere; qualche volta riuscendoci e qualche altra no. Ma non mi sono mai posto il problema di avere una specie di “scopo” per considerare la mia vita “realizzata”. Una cosa a cui ho sempre tenuto molto è stata quella di riuscire ad affermarmi in campo professionale per poter vivere una vita senza troppi stenti o privazioni. Uno dei miei scopi principali è sempre stato quello di cercare di guadagnare il più possibile per non dover dire di no troppe volte di fronte ai miei desideri.

Purtroppo in questo non sono riuscito molto bene! Ma con 35 anni, spero di avere ancora tempo per recuperare.

Un altro dei miei “scopi” era quello di trovare una donna da amare con tutto me stesso, che sapesse e volesse ricambiare questo sentimento, per vivere insieme una vita intensa e ricca di emozioni; ma anche qui mi ritrovo sempre a 35 anni (da qualche riga sopra non sono ancora invecchiato!) single! Ho avuto delle storie importanti alle spalle, finite più o meno male, trascorse…. Lasciamo perdere….

Fortunatamente ho molti amici ed amiche e con questi, dato che non parliamo di calcio o di gossip, ci troviamo alle volte ad affrontare dei discorsi che, mio malgrado, mi mettono davanti alla realtà dei fatti. Mi constringono un po’ a tirare le somme di questi anni passati. Molti di loro sono sposati, qualcuno ha figli e spesso li interrogo sulle loro vite, per cercare di capire un po’ di più la mia!

Così a prima vista, con quello che ho detto finora, sembrerebbe che la mia vita sia stata abbastanza un fallimento! Per qualche verso lo è stato. Ma non completamente. Sicuramente avrei potuto fare delle cose in modo molto diverso, ma se qualcuno pensa di aver fatto sempre le scelte giuste durante tutta la sua vita, sarei prorpio curioso di conoscerlo, perché mi dovrebbe assolutamente spiegare come ha fatto!

Una cosa che ho capito, è che tutti quelli che si sono sposati ed hanno avuto dei bambini, è che questi ultimi sono diventati praticamente lo scopo della loro vita! Parlando con un ragazzo, questi mi diceva che se avesse immaginato la sua vita senza figli, sarebbe stata una vita senza un vero scopo.

Come credo sia molto chiaro, io non ho figli, ne mai ho desiderato averne, quindi davanti a tutte queste dichiarazioni io mi trovo sempre molto perplesso.

Un’amica mi ha detto che il suo sogno era sempre stato quello di avere una famiglia, meglio se numerosa, con due o tre figli. Quel giorno ho avuto una specie di discussione con questa persona, perché proprio non riuscivo a capire come si potesse desiderare tanto una cosa così, senza sapere quello che la vita ti avrebbe messo sulla tua strada.

Guardo le esperienze dei miei amici, faccio domande, cerco di capire. E più chiedo ed acquisisco racconti di vita altrui, più mi rendo conto di quanto sia diversa la mia visione delle cose.

Ho capito di essere molto diverso dalla maggior parte delle persone; a me non interessa un gran che “farmi una famiglia”. Vista la mia età, spesso mi dicono che dovrei pensare a sistemarmi perché il tempo passa… ma per me questo è un concetto molto relativo! Mi sentirei sistemato se guadagnassi un sacco di soldi!

Quella santa donna di mia madre mi ripete spesso “hai 35 anni! Vuoi deciderti a mettere la testa a posto?!” ed io puntualmente rispondo: “NO!!” e non perché non voglia farlo, ma semplicemente perché la mia testa è già a posto!

Mio padre invece non ha mai giudicato quello che facevo, al massimo ha cercato di darmi qualche consiglio.

Il fatto è che abbiamo punti di vista molto diversi. Io non sento alcun bisogno di avere dei figli, li vedo come un impegno troppo gravoso per la mia esistenza. Desidero invece più di ogni altra cosa, una donna a cui potermi dedicare. Proprio per tutto quello che mi hanno detto i miei amici, ho capito che i bambini diventano un grosso impedimento a questo mio desiderio, perché inevitabilmente concentrano su di loro tutte le attenzioni di entrambi i genitori, quasi tutti non sono più marito e moglie, ma essenzialmente papà e mamma.

Mi è successo di trascorrere con una fantastica persona dei momenti indimenticabili. Vivere realmente quello che per molti rimane un sogno per tutta la vita! Pensando a posteriori a questa esperienza, ho realizzato che la presenza di filgi, renderebbe queste cose, eventi più unici che rari ed ho capito che quello che vorrei io, sarebbe potermi dedicare solo ed esclusivamente alla persona che amo! E poter godere di momenti e giorni come quelli, non come una rarità, ma come la quotidianità.

Poi è normale che non sempre sia tutto bello e felice, ci sono anche i giorni grigi, a volte pure neri! Ne sono consapevole, ci mancherebbe! Sono strano, non stupido!

Mi rendo conto che tutto questo non è per niente semplice, soprattutto perché non è così semplice trovare una donna che non voglia avere figli. A dire il vero l’avevo anche trovata, e le cose sarebbero anche potute andare veramente alla grande perché avevamo tante cose in comune, invece…. Ma questa è un’altra storia che richiederebbe pagine e pagine per essere raccontata!

Sempre parlando con i miei amici, la maggior parte di loro mi ha detto che il “farsi una famiglia”, è sempre stato quello che volevano, il loro scopo. Qualcun altro mi ha detto che quando si sono sposati, non passava loro neanche x l’anticamera del cervello di fare dei figli, e adesso ne hanno due!

Io fin da quando ero adolescente, non mi sono mai sentito molto portato per la famiglia, devo dire che in questi anni mi sono divertito non poco, ma ho fatto anche dei bei sacrifici.

Adesso faccio fatica a capire come stanno le cose.

Mi sento così tanto fuori dal coro, eppure a me quelli strani sembrano loro. Qualcuno mi ha anche detto che farei i figli fa parte del corso naturale della vita! E questa è stata una delle cose che mi ha lasciato più sgomento; per me solo nascere e morire fanno parte dell’ordine naturale delle cose, tutto il resto, in un modo o nell’altro, sono delle scelte che noi prendiamo giorno per giorno.

Io cerco di vivere la mia vita del modo più felice e soddisfacente possibile. Purtroppo riuscendoci per momenti troppo brevi.

Mi hanno detto di essere affetto dalla famosa “sindrome di peter pan”, perché non voglio decidermi a crescere. Ma per me crescere non vuol dire decidere di avere moglie e figli.

Ho ancora una tremenda e smodata voglia di divertirmi! Quando non riesco a farlo, la vita diventa noiosa, tediosa, triste. Non voglio smettere di stupirmi delle cose nuove che vedo o che faccio, voglio continuare a ridere, sentire ogni tanto l’adrenalina scorrere nelle vene; voglio continuare a fare progetti. Ho corso dei rischi per delle scelte che ho preso e non sarei felice se fossi costretto a non poterlo più fare perché dovrei prima di tutto pensare a mio figlio. Si, sono un egoista, ma fino ad un certo punto, perché sono consapevole, se non tanto di quello che voglio, soprattutto di quello che non voglio e ritengo molto più intelligente il mio modo di pensare che non chi mette al mondo figli tanto per fare! Per me sono una cosa estremamente importante ed è per questo che non condivido per niente chi prende questa cosa con leggerezza (…e ci sono!).

Rimango comunque aperto a qualunque evenienza, perché non so cosa la mia vita mi porterà a fare o chi mi farà incontrare. Purtroppo sono molto veniale e, parlando con i miei amici, ho sempre detto loro che se avessi una posizione economica agiata, molto probabilmente le cose sarebbero diverse xchè potrei fare tutto con molta più tranquillità. La mia paura è sempre quella di dover rinunciare a troppo, perché troppe sono le cose che ancora vorrei fare. Puntualmente mi prendo del coglione quando faccio queste affermazioni, ma un conto è fare fatica ad arrivare a fine mese quando si è in due adulti, un altro è quando ci sono dei bambini di mezzo…

In conclusione…… non c’è x me una vera conclusione!

Perché credo che il modo migliore per vivere la propria vita, sia quella di seguire le proprie aspirazioni, le proprie vocazioni, e cercare di fare tutto il possibile per realizzarle. La mia? Non lo so ancora….


Ennerik




domenica 30 maggio 2010

LA FORZA DELL'ANIMA


Io, come già detto in qualche altro post, sono ateo. Non credo in Dio in altre "entità superiori", il mio pensiero filosofico, si avvicina forse più a quello dei buddisti, credo esista una specie di energia cosmica che unisce tutto e tutti. Credo che questa energia, una scintilla di "divino" sia presente in tutti noi, identificabile in quella che viene comunemente chiamata "anima" e che io preferirei chiamare "essenza".
Ho finito di leggere un libro e sto finendo il secondo di Raffaele Morelli, noto psicologo spesso presente in TV. In questi libri spiega il proprio pensiero riguardo la forza e la capacità della nostra anima nel guidarci nelle scelte della vita.
Nonostante in alcuni passi, non sia completamente d'accordo con quello che scrive, trovo molto simile al mio, ed in alcuni casi illuminante, il suo pensiero.
C'è una specie di voce interiore presente in tutti noi che alle volte tenta di guidarci, darci qualche consiglio. Un istinto primordiale che vorrebe condurci nella vita e nelle scelte di tutti i giorni; ma spesso noi soffochiamo questi consigli utilizzando troppo il cervello. Il nostro Io pensante ci tormenta con elugubrazioni e seghe mentali che ci fanno ripensare mille volte alla stessa cosa, facendo pensieri e considerazioni così contorte da farci spesso prendere alla fine la decisione che è soltanto la più conforme a quella che dovrebbe essere la "norma" della società, e non quella che sarebbe la cosa veramente giusta per noi.
Sostiene Morelli che la nostra anima sa sempre quello che è giusto per noi, e che è colpa del nostro Io pensante se alla fine facciamo delle cose che ci portano ad essere infelici.
Stavo sperimentando la stessa cosa prima di iniziare a leggere i suoi libri....
Sto vivendo una storia d'amore bellissima e strana. Vivevo momenti straordinari con questa persona e poi mi tormentavo con mille domande. Mi chiedevo se quello che stavo facendo fosse la cosa giusta, quanto sarebbe durata, come, se e quando sarebbe finita; mi facevo tante domande sui problemi che avremmo incontrato frequentandoci e così perdevo di vista la gioia e le fantastiche emozioni che stavo provando con lei per perdermi in considerazioni che non portavano a niente, dato che in ogni caso, nessuno di noi è un veggente!
Ho deciso di non pensare più a niente, di vivere le emozioni in tutta la loro grandezza. La cosa ha funzionato in maniera strepitosa! non penso più a cosa è giusto o cosa è sbagliato (o per lo meno mi capita di farlo molto raramente...), vivo giorno per giorno le sensazioni che questa relazione mi sta donando; non mi interessa sapere quanto durerà, perchè l'importante è quello che sto vivendo oggi.
Proprio come consiglia Morelli, lascio che sia la mia anima a condurmi in quello che faccio.
Alle volte mi sembra di essere un folle per quello che sto facendo e per come lo sto facendo, ma la cosa non mi interessa perchè mi rende felice farlo! In fondo non siamo tutti qui a rincorrere la felicità tutti i giorni?? Bene, io l'ho trovata e non ho intenzione di rovinarla fino a quando non sarà veramente necessario o inevitabile farlo.
Perchè, come avevo letto su un Dylan Dog di tanti anni fa, in cui citava qualche scrittore famoso:
"....finirà un giorno. Forse anche domani. Ma sarà meglio lasciarsi che non essersi mai amati!"

Ennerik

venerdì 26 marzo 2010

NIENTE SUCCEDE PER CASO........


Alle volte succedono cose nella vita alle quali non si riesce a dare una spiegazione, cose che succedono e basta. Queste cose possono essere belle, oppure brutte o ancora sono semplicemente delle cose che passano senza lasciare alcun segno.
Non so dire se i segni più profondi li lascino le cose belle o quelle brutte, ma in ogni caso, entrambe contribuiscono a farci diventare quello che siamo.
Qualcuno sostiene che niente accada per caso, ed anche a me piace pensare che si così perché capita che banali coincidenze portino a fatti straordinari!
Io prendo tendenzialmente la vita in positivo, ma non è sempre facile riuscire a rimare tali… succede che si scatenino su di noi le avversità più bastarde facendoci pensare che il mondo ci stia cadendo addosso. Ci sono persone che in questi momenti chiedono aiuto a Dio, altre trovano forza nella famiglia, purtroppo qualcuno molla inesorabilemte. Qualche volta mi è capitato di essere sul punto di mollare, ma per fortuna non l’ho fatto.
Non so quale sia stata la molla che mi ha fatto reagire, non so cosa sia stato a tirare fuori la mia testa dalla merda in cui stavo affogando, ma qualcosa è successo. Il più delle volte imputo sempre i miei risollevamenti alla presunzione ed all’egocentrismo che sono sempre stati una delle mie pricipali caratteristiche. A dirla così non sembra una cosa bella, perché sono dei lati del carattere che vengono considerati come dei difetti, io li ho sempre vissuti come dei pregi perché mi hanno permesso di affrontare le difficoltà che ho trovato sul mio cammino con forza e perseveranza!
Tutte le volte in cui stavo affondando, mi sono reso conto che sono stati i momenti in cui avevo perso la stima in me stesso, erano momenti in cui mi credevo incapace di qualunque cosa, non mi piacevo. Ed erano quei momenti in cui entrava l’apatia ed i giorni trascorrevano uno dopo l’altro senza avere particolare significato……
Dicono che quando si tocca il fondo, non si può che risalire. Niente di più vero; ma bisogna crederci! E soprattutto credere in se stessi!
Adesso sono appena uscito da uno dei momenti più bassi, di sconforto e tristezza; mi ero reso conto che la vita che stavo vivendo non era la mia! E’ stato duro compiere un passo che per me ha significato una totale rivoluzione della mia esistenza, ma sono felicissimo di averlo fatto.
Ho deciso di non arrendermi ma, come tutti i grandi cambiamenti, ho dovuto affrontare anche grandi problemi. Dato però il mio spirito ottimistico, vedo che ci sono sempre persone che hanno problemi ancora più grossi dei miei e nonostante tutto, continuano a non mollare, e questo mi da forza.
Ho affrontato la mia nuova vita con tantissimo entusiasmo, carico di energia. Rinvigorito nell’animo per essere riuscito a dare una svolta così decisiva alla vita infelice che conducevo… poi però ho inizato un po’ a smontarmi, a perdere grinta perché poco andava come volevo e speravo. Poco di quello che stavo facendo stava dando i frutti desiderati, nonostante mi impeganssi con tutto me stesso!
Ho deciso di cambiare atteggiamento ed il mio scopo è diventato me stesso. Ho ripreso a fare sport: a giocare a calcio, mi sono iscritto in palestra, ballare latino americano…. Ed ogni volta che mi guardo allo specchio sono sempre più felice per quello che sto facendo.
A dirla tutta però, sentivo che mancava sempre quel qualcosina per rendere tutto ancora migliore. Quello che mi manca per completare la rivoluzione e vincere sulle avversità, è l’amore da e per una persona speciale.
Capita di incontrare delle persone che ti sconvolgono la vita, di trovarle sulla tua strada quando meno te lo aspetti, e di solito sono quelle che ti danno le sensazioni più forti.
Quello che servirebbe per poter (citando una frase del bellissimo film “l’attimo fuggente”) succhiare il midollo della vita, sarebbe una donna della quale senti di non poterne fare a meno, alla quale rivolgi la maggior parte dei pensieri della tua giornata, che non vedi l’ora di sentire, che conti le ore passate lontano da lei…
Una di quelle donne che non ti stancheresti mai di guardare negli occhi, perché credi di non aver mai visto occhi così splendententi! La cui sola vicinanza ti fa stare bene, ti fa sentire migliore e averla solo vicino non ti basta, perché senti un irrefrenabile desiderio di abbracciarla, di baciarla, di poterle accarezzare i capelli, sentire il suo profumo, sussurrarle nell’orecchio quanto sia importante per te.
Donne che ti enrano nell’anima e non riesci più a farle uscire, perché una parte di te sarà per sempre loro.
Ma purtroppo queste sono donne che si incontrano poche volte nella vita, troppo poche…. Forse…

Ennerik

domenica 14 marzo 2010

FOLLE IDEA... COSCRITTI DEL 1975: TROVIAMOCI!!


Era il 1993 quando con qualche amico, abbiamo organizzato la “festa dei coscritti” del mio paese. Da noi (un paesino di poco più di 5000 abitanti), si usa festeggiare l’avvento della maggiore età con qualche giorno di festa, solitamente 3, ovvero venrdì sabato e domenica.
Noi, da soliti megalomani, abbiamo festeggiato per una settimana intera, da venerdì a venerdì, divertendoci veramente parecchio.
Il nostro anno è stato uno di quelli in cui “non si buttava via nessuno”, infatti eravamo oltre sessanta, contro una quarantina degli altri anni.
Era stato veramente molto divertente festeggiare, ma per noi lo era stato ancora di più organizzare il tutto.
A 25 anni mi sono trasferito e, fino ad allora, non avevamo più organizzato niente e niente è stato più organizzato fino al 2005, quando abbiamo raggiunto il traguardo dei 30’anni e finalmente qualcuno si è preso la briga di organizzare una cena. Questa volta io non c’ero tra quelli che avevano organizzato, così come purtroppo non sono potuto essere neanche tra quelli che hanno festeggiato, a causa di una compagna un po’ troppo possessiva….
Ad ottobre del 2009 però sono “tornato a casa” e così quest’anno, dato che abbiamo raggiunto un nuovo traguardo, quello dei 35 anni, sono tornato tra gli organizzatori, ed abbiamo optato per un pranzo, cercando di facilitare chi ormai aveva messo su famiglia.
Purtroppo le adesioni, per vari motivi, sono state molte meno di quelle che ci aspettavamo e all’evento eravamo in 26 (comresi 2 bimbi…)!!
Ci siamo ripromessi di ripetere la cosa anche l’anno prossimo e di non aspettare altri 5 anni.
Dato che avevano partecipato anche delle persone che non facevano parte del nostro comune, mi è venuta la malsana idea di voler organizzare qualcosa per cercare di raggruppare i “coscritti del 1975” di tutta la mia zona (ovverto il canavese).
Ho chiesto a 2 amici se erano con me nell’impresa (due di quelli con cui avevamo già organizzato la festa per i 18 anni), ed ovviamente hanno acettato.
Abbiamo creato un grupppo su Facebook ed abbiamo esteso l’invito a TUTTI i coscritti del nostro anno, sperando di raccogliere un gran numero di adesioni, contando anche sul fatto di essere partiti con quasi iun anno di anticipo!
Abbiamo tantissime idee in mente, e tutto dipenderà da quante persone riusciremo a coinvolgere in tutto questo ambaradan. Tra qualche mese, mi piacerebbe inizare con un aperitivo, magari una domenica mattina prima di pranzo…
Se qualcuno, tramite il gruppo di facebook, o per qualunque altro motivo, dovesse incappare su questo blog e volesse segnalarci le persone che hanno organizzato la festa “dei coscritti” nel proprio paese, o volesse aiutarci a raccogliere adesioni tra i propri amici, ci sarebbe di grandissimo aiuto! Rispondete a questo post, oppure copiate questo link: http://www.facebook.com/group.php?gid=349961189389&ref=mf
Vi rimanda direttament al gruppo di facebook.
Spero di ritrovarci in tantissimi!!!!!!!!!!

Ennerik

martedì 19 gennaio 2010

L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL NON ESSERE....

Recitava una volta il titolo di un film : "L'insostenibile leggerezza dell'essere".
Io invece sto facendo molta fatica a sostenere la pesantezza del non essere... innamorato.
Da poco tempo sono tornato alla vita "selvaggia", ovvero quando non c'è nessuno che ti pone alcun limite, se non quello che ti poni tu stesso; nessuno ti "consiglia" quello che sarebbe meglio fare o non fare... e fin qui è tutto tremendamente fantastico!
Fantastico è anche essere tornato a fare un tipo di vita che ho sempre adorato: locali notturni e discoteche! Adoro andare a dormire all'alba, mi è sempre piaciuto vivere la notte in tutta la sua interezza, adesso che ho 34 anni, esattamente come quando ne avevo dieci di meno (anche quindici..). Anche quando sono a casa, non andrei mai a dormire!
Ho ritrovato vecchi amici e ne ho trovati di nuovi coi quali condividere questi bei momenti di divertimento ma.... ..... ....
......alla mattina quando all'alba mi corico nel mio letto, manca sempre qualcosa.
Ho avuto la fortuna di essermi innamorato già due volte nella mia vita e di aver assaporato l'inebriante sensazione dell'amore.
Mi sto divertendo, ma sono insoddisfatto.
Mi manca la straordinaria sensazione di sentire costantemente che qualcuno ti sta accanto; mi manca il piacere incomparabile nel vedere la persona che ami addormentarsi sul tuo petto e, guardando quel viso, sorridere... sorridere perche si capisce quanto si è fortunati nell'essere lì, con quella persona, in quel momento e tutti i problemi scompaiono. Ti dimentichi delle litigate, dei problemi sul lavoro, delle rate da pagare. Non fai altro che compiacerti per la gioia di poter guardare quella persona che ti sta abbracciando mentre dorme.
Mi mancano i piedi freddi sotto il piumone (perchè una donna con i pieni caldi devo ancora trovarla!!) che si vengono a scaldare tra le tue gambe bollenti (perchè noi uomini muoriamo sempre dal caldo sotto il piumone!).
Mi manca la semplicità di un film già visto e stravisto da guardare accoccolati sul divano; un gelato in centro la domenica pomeriggio; lo shopping del sabato...
Già quando ero un pò più giovane ho sempre fatto fatica a stare da solo, ora più che mai sento questa strana solitudine del cuore, che alle volte ti fa sentire solo anche quando sei in una discoteca affollata di persone. Non mi sento solo, ho molti amici, ma gli amici non bastano.
Non sto cercando l'amore eterno, non so neanche se esiste, ma io sono una di quelle persone che ha la necessità di avere una persona dell'altro sesso vicino, che per stare bene deve essere invischiato in qualche relazione. E questo non so quanto mi faccia bene perchè alle volte faccio delle grandissime cazzate!!
Detto questo, per oggi credo di aver scritto già abbastanza sttronzate............

Ennerik

lunedì 7 dicembre 2009

ECOPOST (centrali nucleari)

Cambiando completamente argomento, ho deciso di parlare di una cosa che mi sta molto a cuore, facendo un discorso forse demagogico ma sicuramente realistico.
Negli ultimi anni è cresciuta enormemente la richiesta di energia, che noi siamo obbligati ad acquistare all’estero; molta di questa energia arriva dalla Francia, dove notoriamente è molto diffusa la produzione tramite centrali nucleari.
Noi siamo stati un po’ ingenui, forse sollecitati da una politica populista e poco concreta, ed abbiamo deciso negli anni 80’ di fermare le nostre centrali, aumentando così ancor di più il nostro deficit energetico. Ora a distanza di una ventina d’anni, si vuole tornare al nucleare, ma la cosa non è così semplice per 2 motivi: 1° sarebbe più costoso riaprire quelle chiuse che costruirne di nuove; 2° costruire e mettere in produzione nuove centrali, richiederà molti anni e, considerando come funzionano le cose qui da noi, gli anni reali saranno sicuramente molti di più di quelli previsti.
Io non so quanti di quelli che leggeranno hanno letto il libro “la casta”, io l’ho fatto, o meglio c’ho provato perché arrivato a metà, sono stato costretto ad interrompere per il nervoso che provavo andando avanti con la lettura!! In questo libro vengono spiegate e raccontate tante cose interessanti, su come i politici e gli amici ed i parenti dei politici, in qualche modo riescono sempre ad uscire arricchiti dai soldi che il nostro Stato così allegramente elargisce; dove controllati e controllori, ad una più attenta analisi, risultino essere le stesse persone.
Questa divagazione era per dire che, visto come sono andate le cose finora, nel momento in cui si dovrà decidere quali saranno le aziende preposte alla costruzione di queste centrali, sicuramente la scelta finirà sulle solite mega aziende costruttrici, controllate dai soliti noti, andando a rimpinguare le tasche già abbondantemente piene, di quelli che se le sono già riempite in questi anni.
A me, che non sono né un economista, né un ingegnere, ma semplicemente una persona alla quale piace usare la testa, è venuta in mente una cosa….
Adesso siamo in un momento in cui l’economia mondiale è allo sfacelo e credo che una maggior diffusione di risorse economiche sul territorio, con delle cifre minori ma distribuite su larga scala, sarebbe sicuramente più utile e soprattutto equo che non una montagna di milioni ad un’unica azienda (ma dopo per la politica ed il suo indotto dove sarebbe il guadagno?).
Spiego la mia idea: le centrali nucleari utilizzano un tipo particolare di uranio, fonte non rinnovabile, senza considerare la pericolosità, difficoltà e costo per lo smaltimento delle scorie di lavorazione. Sembra evidente a me ma non a chi si preoccupa di prendere decisioni in tal senso, che rivolgersi al nucleare, per le modalità e la tempistica necessarie, che si tratta di qualcosa che nasce già vecchio, non adeguato ai tempi ed all’importanza che anche l’ecologia oggi riveste nelle vite di tutti noi. L’Italia per la sua posizione geografica, non sarebbe forse fortemente predisposta per un adeguato sfruttamento dell’energia solare??
Non sarebbe più intelligente dirottare le risorse necessarie per la costruzione delle centrali nucleari per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle case di tutta Italia??
I vantaggi, secondo la mia mente limitata, sarebbero molteplici: energia pulita e rinnovabile (niente pericolo di fughe radioattive e smaltimento delle scorie); distribuzione delle sovvenzioni su tutto il territorio, aiutando centinaia di artigiani e piccole imprese che lavorano in questo settore; Distribuzione della produzione di energia su migliaia di piccole unità e non su poche mega-produzioni (in caso di fermata di anche una sola unità creerebbe grossi problemi); risparmi sulle bollette di tutte le famiglie che decideranno per l’installazione dei pannelli. Bisognerebbe poi obbligare l’installazione su tutti gli edifici di nuova costruzione e sulle ristrutturazioni.
In questo modo si attuerebbe una politica energetica sicuramente molto lungimirante e volta all’ecologia.
Quello che io scrivo sul mio blog, non verrà mai letto da nessuno di importante, ma spero che a quelli che lo faranno, possa servire per acendere la lampadina del ragionamento……. Da qualche parte bisogna pur cominciare

Ennerik

mercoledì 18 novembre 2009

IL RITORNO DEL GUERRIERO


….C’era una volta (perché tutte le storie che si rispettino iniziano così!), un tempo lontano, ma neanche troppo, un fiero guerriero, abitante le terre del nord.
Si era guadagnato la fiducia ed il rispetto degli abitanti del luogo grazie al suo codice d’onore e alle dure battaglie che aveva combattuto, uscendone a volte vincitore, a volte sconfitto, ma sempre con grande dignità.
Non pago della sua vita, decise di avventurarsi nella solitaria conquista di terre lontane.
Gli scontri furono duri, gli avversari innumerevoli. Troppi e troppo forti per le sue possibilità.
Per raggiungere il suo scopo avrebbe avuto bisogno di un grande esercito, ma lui era il re soltanto di se stesso.
Così, nonostante il suo coraggio, la sua caparbietà ed il suo impegno, dovette soccombere ed abbandonare tutti i suoi sogni di grandezza…
Nel frattempo conobbe Dulcinea (?!), una fanciulla che conquistò il suo cuore e lo convinse a rimanere, nonostante tutto, in quelle terre lontane, per lui estremamente tristi perché quotidianamente gli ricordavano le pesanti sconfitte.
Diventò così un normale contadino del borgo e gli anni passarono veloci.
Dentro di se continuava a rodere un tarlo fastidioso: era lo spirito del guerriero, assopito ma mai svanito e più il tarlo rodeva, più il contadino si rendeva conto che quella non era la sua vita, quello che si rifletteva nell’acqua del pozzo non era il suo vero sguardo, la luce si era spenta. Bisognava riaccenderla.
Così decise di iniziare una nuova battaglia, forse una delle più difficili che avesse mai intrapreso: quella con se stesso!
Dopo mesi, forse anni di lunga e lacerante lotta interiore, il contadino perse la battaglia ed il guerriero riprese il sopravvento, come forse era inevitabile che accadesse.
Tristemente dovette abbandonare anche Dulcinea, compagna di vita per lungo tempo, troppo contadina per riuscire a rendere felice la vita del protagonista di questa complicata storia.
Fu così che ripartì per tornare alle proprie terre, quelle terre che aveva sempre considerato come la sua unica casa, con la speranza che le persone che un tempo lo stimavano e rispettavano, non si fossero dimenticate di lui…
Così fu e, oltre alla famiglia in trepidante attesa per il suo ritorno, trovò ancora molti dei suoi vecchi compagni d’armi, coi quali aveva condiviso gioie e dolori di tante battaglie.
Qualcuno, pago della vita avventurosa vissuta, aveva deciso di diventare un contadino, un fabbro, un commerciante, un oste…. Qualcun altro, proprio come lui, non era riuscito a smettere di essere quello che era: un guerriero.
Ormai molto tempo era passato da quando era partito per quel tentativo di conquista e tante cose erano cambiate; adesso doveva ricominciare tutto dall’inizio, ma le cose adesso erano molto più facili. La famiglia ed i vecchi compagni erano intorno a lui, felici di sostenerlo ed aiutarlo, proprio come avveniva un tempo, così come il motto dei moschettieri imponeva: “tutti per uno e uno per tutti!”.
Gli anni della giovinezza erano passati e, dopo tanti anni trascorsi a fare il contadino, non era facile tornare a combattere; ma era ciò che più desiderava, che lo rendeva felice, lo faceva sentire veramente vivo! Tornava ad assaporare sensazioni che si era quasi dimenticato esistessero.
Sapeva che adesso era più difficile vincere le battaglie e che forse, sarebbero state più numerose le sconfitte, ma la cosa non lo turbava, perché il suo coraggio non era svanito.
Qualche volta tornava alla sua mente il ricordo di Dulcinea, ed in cuor suo sperava potesse trovare un contadino che la rendesse felice, in fondo non era una donna cattiva, anzi, ma solo non era quella giusta per lui, come lui non era quello giusto per lei.
Alla fine di questa storia, non resta che dire la morale perché, se tutte le storie iniziano con “c’era una volta……” è anche vero che devono finire con una morale: non importa quello che decidi di fare della e nella tua vita, ma se sei (veramente) un guerriero, anche se diventerai qualunque altra cosa, il tuo spirito resterà sempre quello; potrai nasconderlo, assopirlo, placarlo, ma dentro di te rimarrai sempre e comunque un guerriero, anche se di carta igienica………………..

Ennerik