mercoledì 18 novembre 2009

IL RITORNO DEL GUERRIERO


….C’era una volta (perché tutte le storie che si rispettino iniziano così!), un tempo lontano, ma neanche troppo, un fiero guerriero, abitante le terre del nord.
Si era guadagnato la fiducia ed il rispetto degli abitanti del luogo grazie al suo codice d’onore e alle dure battaglie che aveva combattuto, uscendone a volte vincitore, a volte sconfitto, ma sempre con grande dignità.
Non pago della sua vita, decise di avventurarsi nella solitaria conquista di terre lontane.
Gli scontri furono duri, gli avversari innumerevoli. Troppi e troppo forti per le sue possibilità.
Per raggiungere il suo scopo avrebbe avuto bisogno di un grande esercito, ma lui era il re soltanto di se stesso.
Così, nonostante il suo coraggio, la sua caparbietà ed il suo impegno, dovette soccombere ed abbandonare tutti i suoi sogni di grandezza…
Nel frattempo conobbe Dulcinea (?!), una fanciulla che conquistò il suo cuore e lo convinse a rimanere, nonostante tutto, in quelle terre lontane, per lui estremamente tristi perché quotidianamente gli ricordavano le pesanti sconfitte.
Diventò così un normale contadino del borgo e gli anni passarono veloci.
Dentro di se continuava a rodere un tarlo fastidioso: era lo spirito del guerriero, assopito ma mai svanito e più il tarlo rodeva, più il contadino si rendeva conto che quella non era la sua vita, quello che si rifletteva nell’acqua del pozzo non era il suo vero sguardo, la luce si era spenta. Bisognava riaccenderla.
Così decise di iniziare una nuova battaglia, forse una delle più difficili che avesse mai intrapreso: quella con se stesso!
Dopo mesi, forse anni di lunga e lacerante lotta interiore, il contadino perse la battaglia ed il guerriero riprese il sopravvento, come forse era inevitabile che accadesse.
Tristemente dovette abbandonare anche Dulcinea, compagna di vita per lungo tempo, troppo contadina per riuscire a rendere felice la vita del protagonista di questa complicata storia.
Fu così che ripartì per tornare alle proprie terre, quelle terre che aveva sempre considerato come la sua unica casa, con la speranza che le persone che un tempo lo stimavano e rispettavano, non si fossero dimenticate di lui…
Così fu e, oltre alla famiglia in trepidante attesa per il suo ritorno, trovò ancora molti dei suoi vecchi compagni d’armi, coi quali aveva condiviso gioie e dolori di tante battaglie.
Qualcuno, pago della vita avventurosa vissuta, aveva deciso di diventare un contadino, un fabbro, un commerciante, un oste…. Qualcun altro, proprio come lui, non era riuscito a smettere di essere quello che era: un guerriero.
Ormai molto tempo era passato da quando era partito per quel tentativo di conquista e tante cose erano cambiate; adesso doveva ricominciare tutto dall’inizio, ma le cose adesso erano molto più facili. La famiglia ed i vecchi compagni erano intorno a lui, felici di sostenerlo ed aiutarlo, proprio come avveniva un tempo, così come il motto dei moschettieri imponeva: “tutti per uno e uno per tutti!”.
Gli anni della giovinezza erano passati e, dopo tanti anni trascorsi a fare il contadino, non era facile tornare a combattere; ma era ciò che più desiderava, che lo rendeva felice, lo faceva sentire veramente vivo! Tornava ad assaporare sensazioni che si era quasi dimenticato esistessero.
Sapeva che adesso era più difficile vincere le battaglie e che forse, sarebbero state più numerose le sconfitte, ma la cosa non lo turbava, perché il suo coraggio non era svanito.
Qualche volta tornava alla sua mente il ricordo di Dulcinea, ed in cuor suo sperava potesse trovare un contadino che la rendesse felice, in fondo non era una donna cattiva, anzi, ma solo non era quella giusta per lui, come lui non era quello giusto per lei.
Alla fine di questa storia, non resta che dire la morale perché, se tutte le storie iniziano con “c’era una volta……” è anche vero che devono finire con una morale: non importa quello che decidi di fare della e nella tua vita, ma se sei (veramente) un guerriero, anche se diventerai qualunque altra cosa, il tuo spirito resterà sempre quello; potrai nasconderlo, assopirlo, placarlo, ma dentro di te rimarrai sempre e comunque un guerriero, anche se di carta igienica………………..

Ennerik