domenica 4 novembre 2007

UNA PESCATA SUL MINCIO




Riporto qui di seguito un breve articolo che ho scritto per un sito di pesca.

Cavedani sul Mincio di Ennerik

E’ la mattina del 28 dicembre 2006, non ci siamo alzati troppo presto vista la stagione, anche se, nonostante la data sul calendario, è abbastanza calda.Io ed il mio amico Giuseppe siamo partiti da Arco, in provincia di Trento, poco prima delle 09.00 con la speranza di essere a Valeggio sul Mincio per le 10.00. Qualche giorno prima il proprietario del mio negozio di pesca di fiducia, nonché pescatore agonista, mi aveva detto che durante una gara svoltasi sul Mincio a fine dicembre, avevano fatto diversi “cappotti” e che comunque tutti gli altri avevano fatto un pesce a testa.Sinceramente eravamo un po’ sconfortati da questa notizia ma, intrepidi e con la frenesia e quel pizzico di follia che pervade un po’ tutti quelli che della pesca hanno fatto la loro passione, siamo dunque partiti alla volta di Valeggio. Scendendo per l’autostrada del Brennero ci siamo convinti che purtroppo la giornata non sarebbe stata delle migliori dal punto di vista meteorologico, infatti una fitta nebbia abbastanza alta rendeva il cielo grigio e cupo. Il tratto sul fiume nel quale avremmo pescato mi era stato indicato da un “collega” conosciuto qui sul forum, Davide.Ovviamente, nonostante il navigatore satellitare, non sono riuscito a trovare il posto esatto e grazie alla consulenza telefonica di Davide che mi ha condotto passo passo fino al tratto esatto, siamo finalmente giunti a destinazione. Io sono originario della provincia di Torino, esattamente del Canavese e per anni ho pescato in fiumi come il Malone e l’Orco, con qualche uscita sul Po nei tratti di Chivasso e San Mauro; ormai da 5 anni mi sono trasferito sulle sponde nord del lago di Garda.Quando siamo arrivati sul posto, mi si è riempito il cuore! Per un attimo mi è sembrato di essere tornato a casa… bellissimo!! Qui il Mincio si stringe molto, il fondale è basso e corre parecchio, nulla a che fare con il famoso tratto di Peschiera (in cui di solito vado) che invece è caratterizzato da un buon fondale con corrente abbastanza lenta.L’unico tratto pescabile era quello indicatomi da Davide in cui la corrente faceva uno strano giro creando una zona quasi di “morta” ed un leggera correntina che girava a mulinello; il fondo abbastanza buono, quasi tre metri!I nostri “attrezzi” erano due bolognesi da 7 mt, sconsigliatemi dal nostro amico per la presenza di due grossi alberi sopra le nostre teste; non aveva tutti i torti… Giuseppe ha pescato con un galleggiante da 2,5 gr piombatura a scalare verso l’alto e circa 30 – 40 cm di terminale libero dello 09 al fluorcarbon appoggiato sul fondo amo del 24, io invece dovevo ancora preparare la montatura e mentre stavo iniziando ecco che Peppino attacca un cavedano!Bell’inizio! Portato a guadino si è rivelato un discreto esemplare sul mezzo kg. Io nel frattempo ho finito di preparare la mia montatura e, dato che c’erano i cavedani ne ho preparata una leggera: galleggiante da 1,70 gr, terminale dello 07 al fluorcarbon, montatura a scalare verso l’alto con più di 40 cm di terminale libero, amo del 24.Passate un paio d’ore io non avevo visto ancora un’abboccata, il mio compagno d’avventura invece ne aveva avute diverse, purtroppo senza risultati; non è da molto che pesca, ed ha imparato (e poi quasi sempre praticato) nei laghi, a parte qualche rara volta sul Mincio a Peschiera, quindi gli manca pratica in fiumi un po’ più mossi, dovremo sicuramente rimediare a questa mancanza, magari quest’estate… Sconfortato, decido di cambiare completamente montatura, metto un galleggiante da tre grammi piombato tutto appena sopra la girellina e recupero il terminale di prima accorciandolo a trenta cm; dopo un paio di passate finalmente attacco anch’io un cavedano!Dopo alcune puntate sul fondo rompo il terminale!!! Forse con lo 07 ho esagerato, ho forzato la mano un po’ troppo e l’ho pagata cara; inoltre, quando ho rotto la lenza, il filo è andato ad impigliarsi sull’albero sopra di noi. Dentro di me mi stavo logorando dalla rabbia! Come se tutto ciò non bastasse, mentre ero lì, con la canna per aria imprecando per il pesce perso e per il groviglio, ecco che arriva Davide! Bella figura del pescatore della domenica, ho pensato tra me e me…Decido quindi di montare anch’io lo 09, così sono un po’ più tranquillo, la fortuna ha voluto che dopo un altro paio di lanci, ho attaccato un altro cavedano. Questa volta non mi sono fatto fregare e sono riuscito a portarlo a guadino, anche questo sul mezzo chilo.Dopo questi due, purtroppo, non ne abbiamo presi altri ma siamo tornati a casa comunque contenti; abbiamo trovato un nuovo e molto affascinante spot di pesca, abbiamo conosciuto un altro pescatore simpatico e non abbiamo finito la giornata con un altro “cappotto”…Spero che questo tratto di Mincio ancora così “naturale” possa regalarci altre emozioni, sicuramente non mancheremo di ritornarci e consiglio a tutti quelli che abitano in zona di farci un giro… ovviamente liberando il pesce catturato…Informazioni utiliIl tratto di Mincio descritto nell’articolo si trova a monte del ponte Visconteo di Valeggio sul Mincio, nei pressi della frazione di Borghetto.Raggiungere Valeggio è piuttosto semplice: all’uscita autostradale di Peschiera del Garda si prende la provinciale in direzione Mantova e dopo una decina di chilometri si raggiunge il borgo famoso per il Castello, il Parco Giardino Sigurtà e i tanti ristoranti che propongono tra i piatti tipici il Tortellino di Valeggio, oltre naturalmente all’ottimo vino della zona.Meno semplice è raggiungere il tratto di Mincio in questione: arrivati in centro paese, occorre prendere per Borghetto e poi percorrere interamente il lungo e suggestivo Ponte Visconteo, alla fine del manufatto si svolta immediatamente a sinistra e poi ancora per Borghetto, passato il secondo canale con sponde in cemento, si prende ancora a sinistra e poi, tramite una strada con fondo in ghiaia, si passa sotto il Ponte Visconteo, a questo punto ancora un ponticello alla nostra destra (su uno dei canali) e poi si segue la sterrata per circa trecento metri fino ad uno sbarramento sul fiume, da lì si può scendere sulla riva e cercare il posto migliore per pescare.Il Mincio in questa zona è ancora naturale, più stretto e sinuoso rispetto al tratto superiore e a quello ben più noto che, qualche chilometro a valle, scorre nei pressi di Pozzolo. La corrente tira molto e il fondo sabbioso, ricco di sassi, alghe ed ostacoli vari, è il luogo ideale per i barbi (e qui si parla ancora di barbi nostrani), purtroppo non più abbondanti come qualche anno fa e comunque sempre difficili da acchiappare. Le prede più frequenti infatti sono cavedani, scardole e alborelle, da pescare nelle buche dei meandri, dove il rigiro della corrente crea la situazione migliore per la tecnica della passata (anche il ledgering può dare buoni risultati). Sono presenti anche i lucci, mentre carpe e, soprattutto, tinche, sono da considerarsi prede sporadiche.Da qualche anno è comparso il siluro, con esemplari di taglia media in cui è raro imbattersi, praticamente scomparsa l’anguilla. Per quanto riguarda le esche, il bigattino rende sempre, in particolare nei mesi freddi quando la temperatura dell’acqua seleziona automaticamente la taglia dei pesci, in estate meglio affidarsi al mais e ad esche più corpose, come ad esempio le crisalidi, molto gradite dai cavedani. Per pescare nel Mincio a Valeggio, oltre alla licenza governativa è necessaria la tessera FIPSAS.

L'ultima parte è stata gentilmente scritta da un amico pescatore con fortissime capacità letterarie! Grazie Davide.

Ennerik

2 commenti:

Anonimo ha detto...

salve,
pescaori de lac e de poze base.

Enveze de pensar a pescar scardole,
pensè e laorar, che
" el zio giorgio " e " el pelà"
ve speta en frabica.

ve saluda el vòs manoval !!!

Ennerik ha detto...

Alla fine sei riuscito a postare....
Adesso ho aggiunto anche i consigli su come farlo nella pagine iniziale, almeno anche i meno esperti potranno farlo senza troppi problemi.
Ciao e grazie per la visita!

Ennerik